sabato 27 dicembre 2008

Pop Irno - 2

Matteo Spada è chiuso nella stanza della sua piccola agenzia di investigazioni Il Loto. E' seduto sulla poltrona di pelle, le gambe sulla scrivania e guarda il soffitto e la sua mente vaga in pensieri sempre più leggeri. Fuori continua a piovere mentre il fumo dell'ultima sigaretta appena spenta sale dal posacenere. Nessuna telefonata anche questa mattina, niente lavoro da sbrigare e nessuna voglia di inventarsi qualcosa di nuovo. Il computer è acceso e Matteo si guarda un po' i siti di informazione nazionali, leggendo la solita solfa di disastri, attentati terroristici, dichiarazioni politiche della maggioranza “è colpa del precedente governo” e della minoranza “questo governo sta portando il paese verso il baratro”, gossip sui protagonisti dell'ultimo reality ecc. Una notizia in fondo alla cronaca lo fa quasi cadere dalla sedia. Hanno sparato ad un giornalista. Lo hanno gambizzato. E' ricoverato presso l'ospedale ecc. in discrete condizioni di salute ecc. Si chiama Giuliano Colla. Cazzo, Giuliano Colla. Lo aveva incontrato recentemente alla riunione del Comitato contro la cementificazione del quartiere Parri. Aveva chiacchierato con lui delle sue ultime inchieste e si era letto qualche articolo del suo blog, come dimostra la cronologia di internet del suo pc acceso ora sulla tragica notizia.
Eccolo qua l'articolo di Giuliano, pensa Matteo, che ricostruisce con la solita precisione e dovizia di particolari tutti i retroscena impensabili delle vicende del quartiere Parri, del ruolo dei politici e delle aziende nella costruzione del nuovo grande centro commerciale al posto delle vecchie fabbriche di lana e dei piccoli villini inglesi della zona. Come al solito, anche in questa vicenda, quel genio di Colla era riuscito a far saltare fuori dal nulla, nel contesto di un apparente normalissimo cambio di destinazione d'uso di una zona ex industriale della città, un intricatissimo e complesso intreccio di interessi concordanti e contrastanti tra loro, di pesanti illegalità e di giochi finanziari di mille scatole cinesi, tutte cose che portavano, immancabilmente, alla stessa conclusione. L'ultimo articolo, che Spada si era pure stampato per leggerselo con calma, si intitolava “La Belva ed il Caimano” e si concludeva così :

Per questo pensiamo che dietro il voto dell'ultimo consiglio comunale ci sia una grave irregolarità. La modifica al piano regolatore, fatta all'ultimo momento con la presentazione di un emendamento ad hoc, non può essere fatta con la continua approvazione di varianti. A furia di varianti sul progetto generale, siamo arrivati ad un complessivo stravolgimento del Piano stesso e del futuro di intere zone della città. Potremmo poi dimostrare, carte alla mano, che la società che si è aggiudicata l'appalto per la costruzione del complesso commerciale, la Pop Irno S.p.a, non è che una società fittizia, guidata da prestanome, dietro cui si nascondono i soliti accordi tra il nostro amato Sindaco ed il noto imprenditore di cui abbiamo parlato. Se aggiungiamo che la gara d'appalto risulta costruita su misura, con un'opera di alta ingegneria politica e amministrativa, per far avanzare la suddetta Pop Irno, ci possiamo rendere conto di come, ancora una volta, le esigenze del territorio, dei cittadini, per la riqualificazione ambientale siano state sacrificate per gli interessi dei soliti noti.

Spada si rilegge le ultime righe dell'articolo, risalendo poi con lo sguardo fino a quelle iniziali, in cui Colla spiegava con chiarezza il modo in cui si era costituita la società fantasma Pop Irno e come questa si era aggiudicata la gara per costruire il nuovo, gigantesco centro commerciale, che avrebbe , secondo lui e quelli del comitato, definitivamente rovinato una delle zone più belle della città. A lui che in quella zona c'era anche nato, sembrava veramente un delitto, uno dei tanti commessi dalla giunta comunale e dal suo Sindaco in carica, Sindaco per il quale Matteo Spada nutriva una fortissima e radicata antipatia. Per questo aveva fatto subito amicizia con Giuliano Colla, perchè aveva in comune con lui queste due cose fondamentali : uno, l'odio antico per gli intrallazzi della giunta, due, la passione per il lavoro di investigazione sui detti intrallazzi.

Matteo si accende una sigaretta e pensa alla nuova situazione e si programma la giornata. Visto che nessuno lo è venuto a cercare per proporgli qualche fattaccio da indagare, tanto vale che si cerchi lui qualcosa da fare, su cui investigare. Il solito fatto della montagna e di maometto. Un lungo tiro alla sigaretta che gli entra dritto nel cervello e nei polmoni e Matteo è già fuori con il suo impermeabile beige alla ricerca di un filo da seguire per agguantare la matassa. Allora, pensa mentre si infila nella Skoda, l'articolo che parla del centro commerciale, il tentato omicidio a Giuliano. Sembra esserci qualche relazione tra le due cose o quantomeno questa è la pista più probabile su cui avviarsi, visto che Colla con le cose che scriveva dava fastidio a parecchie persone. Magari una di queste si è rotto i coglioni di essere sputtanato su internet e sui giornali ed ha tentato di farlo secco. Magari è andata così o forse no. Magari lo tampinavano per tutt'altre ragioni. Di sicuro devo vedere Giuliano in ospedale e andare alla riunione del comitato. Sicuro.


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