mercoledì 31 dicembre 2008

Discorso di fine anno

Innanzitutto in questo discorso intendo battere il record del numero di volte della parola Straordinario pronunciata in poche righe da un salernitano. Straordinario. Straordinario. Straordinario. Straordinario. Straordinario. Straordinario. Straordinario. Sette volte, il secondo posto è assicurato, che per il primo non c'è sfida. Un pensiero al 2008, un anno veramente Straordinario (otto!). Se Guy Debrod diceva che lo spettacolo è il capitale ad un tale grado di accumulazione da divenire immagine, allora l'immaginazione ha veramente conquistato il potere ed Hollywood ha finalmente eletto il suo presidente planetario. In assenza di Denzel Washington, impegnato in un altro film, le banche hanno finanziato con i loro miliardi di debiti un altro attore nero che si impegnasse a risarcirle immediatamente di tutto quello che hanno perso nella loro colossale truffa. Per il resto non c'è problema, pagheremo caro, pagheremo tutto, la crisi di sovrapproduzione sarà regolata da un ulteriore sterminio di vite umane senza precedenti : la Merce produce sacrifici. Nel frattempo, in questo ottuso paesello governato dalle Veline nessuno si è accorto dell'ennesima violazione della Costituzione, delle covnezioni ONU, dei Diritti Umani ecc. Il Ministro dell'Interno ha stabilito illegalmente di rimpatriare ogni persona sbarcata in Italia senza controllare la richiesta di Diritto di Asilo. Vige il diritto di guerra, ma tutto tace. Così come quel piccolo staterello razzista che continua la sua pulizia etnica e la sua guerra asimmetrica. E' facile sparare ai bambini e bombardare gli ospedali, quando si è protetti dalla maggiore potenza mondiale. E' da vigliacchi. Poi si lamentano che l'Iran si può fare la sua bomba atomica, mentre loro ne hanno a migliaia. Poi si lamentano che quelli si incazzano e fanno i "terroristi". Sono solo dei dilettanti del terrorismo a confronto di Usa-Israele. Il 2009 sarà un anno straordinario (nove!), me lo sento, con queste premesse. Auguro a tutti di sclerare definitivamente e di uscire dal torpore mediatico e dal rincoglionimento obbligatorio :


L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.

Gli oppressori si fondano su diecimila anni.

La violenza garantisce: Com'è, così resterà.

Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda

e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.

Ma fra gli oppressi molti dicono ora:

quel che vogliamo, non verrà mai.

Chi ancora è vivo non dica: mai!

Quel che è sicuro non è sicuro.

Com'è, così non resterà.

Quando chi comanda avrà parlato,

parleranno i comandati.

Chi osa dire: mai?

A chi si deve, se dura l'oppressione? A noi.

A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.

Chi viene abbattuto, si alzi!

Chi è perduto, combatta!

Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?

Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani

e il mai diventa: oggi!

BERTOLT BRECHT "Lode della dialettica"

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